1.b.3 – Quali sono state le successive forme di vita?

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9 Marzo 2009 — Riccardo Sabellotti - Giacinto Sabellotti

cellule

          

Quali sono state le successive forme di vita?

Lo studio della genetica ci induce a pensare che tutte le forme oggi viventi discendono da un unico antenato comune; tutte le cellule di tutti gli organismi conosciuti basano infatti il loro funzionamento sullo stesso tipo di molecola, il DNA, che incorpora lo stesso linguaggio codificato: il codice genetico.
Questo antichissimo antenato, che si presume simile agli attuali batteri, soggetto a diverse condizioni ambientali, si è adattato secondo le circostanze e ha dato origine a nuove specie; tali specie hanno poi fatto altrettanto, producendo catene evolutive sempre pronte a nuove ramificazioni.
Una delle prime attività dei batteri fu la fermentazione, cioè la decomposizione di zuccheri per creare l’energia necessaria a tutti i processi cellulari; tale procedimento permise ai batteri di vivere grazie alle sostanze chimiche presenti nella terra e nell’acqua. Alcuni di questi batteri svilupparono un’altra capacità di grandissima importanza: assorbire azoto dall’aria e trasformarlo in vari composti organici. L’azoto è un componente delle proteine presenti in ogni cellula e tutti gli organismi viventi, per sopravvivere, ancora oggi dipendono dai batteri che fissano l’azoto.
I batteri svilupparono anche la fotosintesi, un procedimento che divenne la fonte primaria di energia per la vita, anche se molto diverso da quello praticato dai vegetali attuali. Tutte queste strategie di sopravvivenza permisero ai batteri non solo di vivere ed evolversi, ma anche di iniziare a modificare l’ambiente, mantenendo, attraverso i loro processi di regolazione, le condizioni adatte allo sviluppo della vita.
Un nuovo tipo di batteri a un certo punto sviluppò un nuovo processo di fotosintesi capace di estrarre l’idrogeno dall’acqua, rilasciando ossigeno nell’aria. Questo ossigeno però divenne a un certo punto eccessivo; l’inquinamento da ossigeno produsse, circa due miliardi di anni fa, una catastrofe senza precedenti e l’intera trama batterica dovette riorganizzarsi per poter sopravvivere.
La crisi dell’ossigeno innestò un processo evolutivo che portò all’apparizione dei cianobatteri, i quali utilizzavano proprio l’ossigeno, la sostanza dannosa, attraverso la respirazione aerobica che si basa sul consumo di tale elemento. La vita fu per sempre modificata e così l’ambiente in cui evolversi; la quantità di ossigeno libero nell’atmosfera si stabilizzò al 21 per cento e si noti che se questo valore scendesse sotto il 15 per cento, niente brucerebbe e gli organismi, non potendo respirare, morirebbero; sopra il 25 per cento invece tutto brucerebbe, la combustione sarebbe spontanea e le fiamme divorerebbero la Terra. Da milioni di anni la comunità dei batteri e dei loro discendenti mantiene l’ossigeno nell’atmosfera alla quantità ideale per la vita delle piante e degli animali.
È opportuno far notare che non sempre gli esseri viventi riescono ad adattarsi alle diverse situazioni che gli si presentano; in tal caso la loro catena si interrompe, non solo non si avranno nuove specie, ma anche le vecchie possono scomparire, cioè estinguersi.
L’enorme varietà delle forme viventi ha però reso impossibile che tutte le specie si estinguano per incapacità di adattamento; fra tante specie ve ne sono sempre molte che riescono a sopravvivere e a differenziarsi ulteriormente. Ciò è dimostrato dal fatto che i batteri non solo esistono ancora in grande numero e in ogni parte del pianeta, ma hanno prodotto nuove forme di vita, così complesse e così diverse da essi, da essere classificate come gruppi a parte; tra questi ci sono i protisti, esseri formati da una sola cellula come i batteri, ma dotati di un nucleo centrale contenente il DNA ed altre strutture interne che gestiscono le attività della cellula; questa struttura è anche quella delle cellule che compongono il nostro corpo e quello di ogni animale o vegetale.
Confortati dagli studi genetici, si ritiene dunque che tutti gli esseri viventi formati da molte cellule, perciò detti pluricellulari, discendano da questi esseri; ogni forma di vita visibile ad occhio nudo può pertanto essere vista anche come una gigantesca e complicatissima colonia di protisti.

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4 Commenti per “1.b.3 – Quali sono state le successive forme di vita?”

  1. Carlotta da Camerino ha detto:

    Nell’epoca dell’inquinamento è suggestivo pensare alla diffusione dell’ossigeno come uno dei più grandi inquinamenti ambientali subiti dal pianeta Terra.

  2. Angelica dal Vessillo Dorato ha detto:

    La storia naturale ci insegna come il mondo abbia fatto a meno dell’uomo per la quasi totalità della sua esistenza, solo la nostra presunzione ci può definire come la massima espressione del pianeta.

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