Gli organismi pluricellulari si suddividono in funghi, piante e animali; questi ultimi sono quelli che per vivere devono nutrirsi di altri esseri viventi, come i funghi, ma sono, in genere, capaci di muoversi. Si stima che la comparsa dei primi animali risalga a circa 700 milioni di anni fa e che derivino tutti da un antenato comune; tale antenato doveva essere una complessa colonia di protisti simile forse alle attuali spugne, le cui cellule godevano ancora di notevole autonomia. Ancora oggi gli embrioni di tutti gli animali, compreso l’uomo, iniziano il loro sviluppo con una struttura di questo tipo, poi inizia il processo di differenziazione e specializzazione delle cellule che si suddividono in due o tre strati: interno, esterno ed intermedio, dai quali poi deriveranno tutti i nostri tessuti.
La costruzione del nostro corpo sembra ripercorrere la sua storia evolutiva; infatti, l’anatomia comparata, i resti fossili e i confronti genetici ci indicano che la maggior parte degli animali noti discendono da un comune antenato con il corpo suddiviso in tre strati di cellule principali: uno esterno protettivo, che nelle successive forme darà origine alla pelle, agli organi di senso ed al sistema nervoso; uno interno con funzioni digestive che poi darà origine a tutti gli organi dell’apparato digerente; uno intermedio dal quale deriveranno ossa, muscoli, sangue ed apparato genitale. Gli altri animali discendono da un altro ramo ancora più antico la cui struttura corporea si basa su due soli strati iniziali.
Questo antico antenato ha dato origine a numerose grandi famiglie quali: crostacei, molluschi, insetti, stelle marine e pesci.
APPROFONDIMENTI
ANATOMIA, FOSSILI, SPUGNE
PALCO D’ONORE
ANDREAS VAN WESSEL
Purtroppo nel 2009 molti hanno ancora un’idea assai vaga del fenomeno dell’evoluzione naturale e al massimo riescono a mettere in fila i pesci, gli anfibi, i rettili, gli uccelli e i mammiferi. In questo post siete riusciti, con pochissime e semplici parole, a fornire un concetto molto importante, cioè che alcune specie, come quelle degli insetti, hanno avuto un’evoluzione parallela alla nostra.