Seconda sosta a Piazza della Cultura

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30 Maggio 2009 — Riccardo Sabellotti - Giacinto Sabellotti

SECONDA SOSTA A PIAZZA DELLA CULTURA

 

“Eccoci a Piazza della Cultura; una bella piazza
in cui ci dobbiamo assolutamente fermare ”

“Sei attratto dalle bellezze artistiche o sei di nuovo stanco?
Ti è sembrata pesante questa seconda tappa?”

“Perché era una tappa? A me è sembrato
un percorso di guerra, un campo minato”

“Esagerato, ci sarà stata qualche salita,
ma non valeva la pena di capire
che la cultura si è sviluppata secondo le stesse leggi della selezione naturale
e in stretta connessione con l’evoluzione biologica?”

“Effettivamente si, così come è stato fondamentale capire che,
oltre la diffusione culturale per tradizione familiare,
esiste una diffusione autonoma analoga alle epidemie virali,
una diffusione imperniata sulla supremazia della comunità
rispetto al singolo e addirittura una diffusione consapevole e mirata”

“Esatto, ricordando però come in ogni caso
la diffusione della cultura non sempre migliora la qualità della vita
e quindi come sia necessario esserne ben consapevoli
per arginare gli effetti negativi e soprattutto quelli letali”

“A proposito di effetti negativi,
mettiamoci seduti sul bordo della fontana
e godiamoci un po’ di refrigerio”

“Ne senti il bisogno eh?
Dopo le sudate per capire che l’uomo in fondo è una complessa macchina
di conservazione, trasporto e duplicazione di geni…”

“Più andiamo avanti con queste riflessioni
e più mi rendo conto che nella vita ho studiato tanto,
ma ho capito poco”

“Questa per me non è una novità,
il fatto strabiliante è che te ne sia reso conto”

“Scherza, scherza, ma mi pare che sulle salite
un po’ di affanno sia venuto anche a te”

“Non poteva essere altrimenti;
ricostruire il passaggio dalla cultura animale a quella umana,
individuare i principali strumenti utilizzati
e le fondamentali tappe percorse nell’evoluzione culturale,
non è cosa da poco”

“Hai ragione, ma io il vero ostacolo l’ho trovato
nel dover accettare che viviamo in un nostro mondo immaginario
e che ciò sia perfettamente naturale,
anzi rappresenta un’ulteriore risorsa evolutiva”

“In effetti si tratta di un concetto difficile da affrontare,
ma che poi risulta abbastanza facile da capire e
indispensabile per comprendere la vera natura delle superstizioni,
delle religioni, delle scienze e delle rispettive relazioni”

“Anche il nuovo concetto di filosofia biofunzionale,
intesa come strumento naturale di finalizzazione biologica,
e quello altrettanto originale di inquinamento psicologico,
costituito dalle informazioni errate
che ci inducono a comportarci contro i nostri interessi,
hanno richiesto un certo slancio”

“Per non parlare del fatto che l’uomo è un animale religioso per natura,
sia da un punto di vista genetico che culturale”

“Si, ma tante salite hanno permesso di cominciare
ad affrontare i temi successivi in discesa,
come la funzione educativa delle religioni e delle loro ritualità,
nonché il percorso educativo naturale dell’uomo
che consiste nell’osservazione della natura,
nel fissare dei valori di riferimento
e nell’individuare i modelli di comportamento”

“Ma cosa fai, parli di modelli di comportamento
e metti a bagno i piedi nella fontana?”

“Perché? E’ una prerogativa solo dei turisti stranieri?”

“Di tutte le virtù degli stranieri
sei riuscito a imitare l’immersione dei piedi nelle pubbliche fontane,
complimenti!”

“D’accordo, d’accordo, non ti scandalizzare.
Piuttosto è meglio che mi rimetta le scarpe
prima che vengano classificate come armi di distruzione di massa”

“Ecco, bravo, evitiamo questo rischio e ripartiamo”

 

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2 Commenti per “Seconda sosta a Piazza della Cultura”

  1. Lucrezia dal Drago Alato ha detto:

    Il sito di Liber Liber è una grande risorsa per quanto contiene e un grande esempio di come sia possibile raggiungere grandi obiettivi con la partecipazione di chi sia interessato a perseguirli. E se è possibile in Italia…

  2. Gerulfo delle Milizie ha detto:

    Ogni percorso è fatto di tappe e ad ogni tappa si effettua una sosta. Come giustamente dice uno dei personaggi le tappe sono in salita, ma così le soste si apprezzano di più.

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