Abbiamo visto come i falsi problemi, se non riconosciuti come tali, creino confusione e distolgano dall’individuazione del vero problema; spesso però i falsi problemi manifestano la loro vera natura semplicemente ragionandoci sopra, magari confrontandosi con qualche amico, ma allora perché continuiamo a girare a vuoto appresso a tanti falsi problemi? La risposta va cercata nella nostra naturale attitudine a rispettare le autorità e a riconoscere come tali le persone che appaiono in televisione; a causa di questi comportamenti inconsci, tendiamo ad assorbire i ragionamenti dei personaggi televisivi in modo acritico, ma questi spesso non danno alcuna reale garanzia di saper affrontare il problema discusso e tantomeno di risolverlo; in altri casi i grandi sacerdoti della televisione sono perfettamente a conoscenza delle conseguenze dei falsi problemi, ma avendo un interesse alla mancata individuazione dei veri problemi, sono essi stessi a crearne in quantità, nonché a fomentare accese discussioni che ne amplifichino gli effetti.
Quando ci impegniamo a risolvere un problema direttamente, possiamo anche venir sviati da un falso problema, ma ben presto ci accorgeremo dell’errore perché la soluzione applicata non risulterà efficace; dovremo ricominciare da capo, ma l’esperienza acquisita ci aiuterà a circoscrivere meglio il contesto in cui ci si trova. Se non riusciamo a trovare una soluzione efficace, indipendentemente dalla presenza di falsi problemi, ci rivolgeremo ad altre persone che, avendo affrontato problemi analoghi o disponendo di professionalità specifiche, ci potranno aiutare.
Quando invece un problema è collettivo, ci aspettiamo che venga risolto da un’autorità competente e, qualora questa non vi riuscisse, dovrebbe essere evidente che la stessa è incapace o quantomeno inerte; l’autorità in questione ha però interesse a non risultare incapace, né inerte e tenderà a creare e ad amplificare dei falsi problemi che ne giustifichino gli insuccessi. Con il perdurare del disagio collettivo, sembra difficile che questa tecnica possa funzionare per molto tempo, invece è dimostrato da situazioni veramente abnormi: da quanti decenni in Italia si parla del problema del mezzogiorno? Ormai l’arretratezza sociale ed economica del meridione non viene più considerata un problema, ma una disgrazia irreversibile, nonostante che negli ultimi anni interi paesi europei, partiti da condizioni peggiori, abbiano migliorato sensibilmente il proprio livello. Analoghe considerazioni si possono fare con riferimento al problema degli incidenti stradali, al problema degli stupefacenti e riguardo a molti altri problemi collettivi che ci rovinano la vita.
Imparare a riconoscere i falsi problemi e la loro utilizzazione mirata è dunque una priorità per tutti noi.
PALCO D’ONORE
EVANGELISTA TORRICELLI
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Penso che per riconoscere i falsi problemi ci sia bisogno di un’organizzazione apposita. Non una grande associazione, ma un gruppetto di amici che, posto il problema di togliersi un po’ di ragnatele dal cervello, decida di farlo reciprocamente mettendo a disposizione le proprie competenze e avvantaggiandosi di quelle altrui. Se poi il risultato di questo esercizio lo si scrive in qualche sito…
Gerulfo, come sarebbe su “qualche” sito? Ne vuoi trovare uno migliore di questo?