I mass media in genere tendono a dare grande risalto a notizie scabrose riguardanti la vita privata dei politici: infedeltà coniugali, festini con prostitute e droga, ecc.; è noto che i lettori sono avidi di queste notizie anche quando non riguardano personaggi politici, ma chiunque goda di una certa visibilità.
Può sorgere il sospetto che questa curiosità abbia ben poco a che fare con la politica, tuttavia tale genere di argomenti sembra avere sempre un peso notevole sulla presentabilità dei politici, specialmente nei paesi anglosassoni, magari di cultura puritana. Al di là delle differenze culturali che ne spiegano la diversa incisività, tale fenomeno sembra essere universalmente diffuso e sempre usato dai rivali a loro vantaggio quando se ne presenta l’occasione.
Sappiamo che questo tipo di curiosità aveva una sua funzione naturale, cioè conoscere i dettagli della vita dei membri del nostro villaggio, poiché questa si intrecciava continuamente con la nostra; inoltre, quanto più il personaggio era importante nella scala gerarchica, tanto più la sua storia poteva influire sulla nostra vita quotidiana e quindi ogni tipo di notizia poteva essere importante. Questo atteggiamento da parte dei cittadini sembrerebbe allora pienamente giustificato, ma nel momento in cui i politici si fanno volutamente riprendere con moglie e figli in interviste di propaganda elettorale, immersi in un’atmosfera di sano calore familiare, accarezzando affettuosamente il proprio cane, magari comperato proprio a questo scopo, si capisce presto che qualcosa non torna. I vecchi strumenti che la natura ci ha dato per giudicare il prossimo non funzionano altrettanto bene con i personaggi televisivi, sia nel bene che nel male, perché questi sono e rimangono dei perfetti sconosciuti. Si noti poi come venga dato maggior rilievo alle notizie scandalose della loro vita privata piuttosto che a quelle professionalmente più scandalose della loro vita politica; che sia l’ennesimo depistaggio?
I politici moderni non devono essere solo dei personaggi importanti nella società, per il semplice fatto che sono pagati per fornire un servizio, per svolgere un lavoro, ed è principalmente in base a questo che devono essere giudicati. È fondamentale sapere se il nostro medico è stato infedele alla moglie o se frequenta prostitute di alto bordo? Certo, sono cose che ci aiutano a capire chi abbiamo di fronte, il rapporto con il medico è sempre basato anche sulla fiducia, ma non sono queste le cose che vogliamo sapere quando cerchiamo un buon medico e lo stesso vale per salumieri ed elettricisti.
Come mai nel caso dei politici tali questioni assumono maggiore importanza rispetto a quelle professionali? Si tratta, a quanto sembra, di un retaggio della nostra mentalità tipica dei sudditi, del tutto incapaci di dare giudizi in campo politico; non è cosa da sudditi vedere l’opera dei governanti come un servizio loro offerto, né tanto meno giudicarla; al massimo si tratta di qualcosa di imposto, qualcosa da subire e a cui ci si può opporre solo malignando riguardo la vita privata dei potenti. Un avvocato o un idraulico viene giudicato dai risultati del suo lavoro, quello per cui lo paghiamo, cambieremmo idraulico perché è stato infedele alla moglie? Chi di noi è in grado di elencare i risultati ottenuti dal politico che ha votato? Forse ricordiamo, peraltro in termini vaghi, quello che ha detto, ma mai quello che ha fatto, ad esempio quali leggi ha approvato. E’ curioso invece notare come ricordiamo perfettamente le dichiarazioni dei rappresentanti dello schieramento opposto al nostro; proviamo grande soddisfazione a criticarle e godiamo a vederli coinvolti in qualche scandalo, tuttavia questo ha il solo effetto di nasconderci la triste verità, ovvero che noi non siamo in grado di giudicare i nostri politici, non siamo cioè in grado di svolgere quella che è la nostra funzione principale in una democrazia indiretta di tipo occidentale; in altre parole non siamo in grado di esercitare la democrazia, è questo il vero problema; la vita privata dei politici, per quanto scandalosa, è solo una distrazione che ci illude di poterli controllare.
APPROFONDIMENTI
POLITICA
IL CASO CELEBRE
BILL CLINTON
< precedente successivo >
Purtroppo anche in queste situazioni ci stiamo americanizzando e pare che i più “americani” nella corsa al gossip siano quelli che si definiscono di sinistra, che sia l’ennesima contraddizione?
Il fatto di andare appresso ai pettegolezzi è un fenomeno naturale, anzi, proprio in questo blook abbiamo letto di come sia un istinto innato. Chi se ne è reso conto sfrutta questo nostro istinto (cioè questo nostro punto debole, perché essendo istintivo bypassa la razionalità cosciente) per impegnare il tempo e il cervello in futilità che tolgono spazio alla riflessione seria.
Mi dispiace ma non sono d’accordo. Fermo restando che i gusti sessuali sono fatti essenzialmente privati, se mandiamo nostra figlia dal ginecologo penso che ci farebbe poco piacere sapere che lo stesso frequenti minorenni o faccia turismo sessuale in Thailandia o Brasile. Se fossi a conoscenza che un autista di bus si strafacesse di crack suppongo che non prenderei il bus come non lo prenderebbe nessuno. Se vedessi il giardiniere appartato con un bambino o l’elettricista ubriaco direi ‘vabbe’, l’importante e’ che siano professionali, tanto nessuno e’ perfetto?’.
Riflettiamoci.
Forse nessuno è perfetto, ma alla guida di uno scuolabus ci mettereste un maniaco sessuale, un drogato, un puttaniere, un alcolizzato? Io no, e ritengo che guidare un Paese sia piu’ importante che guidare uno scuolabus.
Non mi sembra che la posizione di Sir Enkomion sia in così netto contrasto con l’articolo. Volendo mantenere la sua metafora il post vuole solo mettere in evidenza che nessuno si cura di controllare se l’autista abbia la patente o meno, se il ginecologo abbia una vera laurea e via dicendo. Inoltre è il caso di aggiungere che la condotta del ginecologo e dell’autista sono inconciliabili con la loro professione, nel senso che indicano un chiaro pericolo nell’esercizio della loro professione, nel caso dei politici invece si esaltano condotte che nulla hanno a che fare con il loro lavoro ed è questo che fa pensare ad un depistaggio, ovvero che sia un altra tecnica per circuire e controllare la popolazione oppure un semplice depistaggio dei nostri istinti a danno della nostra capacità di valutazione.
Sono d’accordo che possa trattarsi di un ennesimo esempio di ‘divide et impera’ per separare chi crede nell’importanza di forti valori morali da chi crede che sia piu’ importante la professionalita’. Ma aggiungo che sinceramente non credo che per guidare una nazione sia importante avere laurea e master, piuttosto forti valori morali. La laurea serve a chi deve agire, ma chi deve decidere ha solo bisogna di una buona testa. Se la testa e’ buona, in senso morale, gli esecutori avranno quell’esempio e staranno attenti. Se la testa e’ la prima puzzare… be’, la realta’ e’ agli occhi di tutti.
Certo che se poi i valori morali sono accompagnati da cultura e conoscenza… zucchero non guasta bevanda!
Bene, mi sembra che abbiamo ormai raggiunto una posizione comune. Nella mia testa la patente del politico non è una laurea ma la sua affidabilità nei confronti degli elettori e su questo punto le nostre posizioni sono assai vicine mi pare. Dunque, se vogliamo controllare l’affidabilità di un politico, perché aspettare anni che qualcuno lo becchi a tradire la moglie o che la stradale lo sorprenda ubriaco? Non sarebbe più logico controllare come vota in Parlamento o al consiglio comunale e vedere subito se predica bene e razzola male? Perché non controllare direttamente il suo lavoro? Già oggi con youtube ed il sito del Parlamento italiano è possibile farlo in molti casi senza riformare la stampa, perché aspettiamo che un paparazzo lo becchi, magari a fine carriera, con un trans? Il giornalismo scandalistico non è una forma del divide et impera ma una forma dello specchietto per le allodole, ti mostrano degli scandali non più occultabili per nasconderne cento altri!