4.c.4 – Cosa intendiamo per ignoranza?

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28 Agosto 2009 — Riccardo Sabellotti - Giacinto Sabellotti

Cosa intendiamo per ignoranza?

Per ignoranza normalmente si intende una mancanza di conoscenza, il non sapere qualcosa, mentre altre volte si intende la mancanza di una corretta educazione; si tratta di due concetti ben distinti, ma entrambi sono indubbiamente carenze culturali, pertanto in questa sede chiameremo ignoranza ogni forma di tali carenze.
Essere ignoranti è una cosa normale in quanto nessuno sa tutto di tutto, né la cosa appare in genere necessaria, è più che sufficiente avere una buona cultura di base ed alcune conoscenze specialistiche relative al proprio lavoro. Talvolta però ci si accorge di essere ignoranti su cose importanti per la nostra vita, cose che dovremmo sapere, è questo tipo di ignoranza il vero problema che dobbiamo affrontare.
Può certo apparire paradossale che proprio nel periodo di grandi conquiste come la scuola pubblica, del declino dell’analfabetismo e delle più alte percentuali di laureati rispetto alla popolazione totale, si debba parlare di carenze culturali; tuttavia abbiamo constatato che questa è la realtà dei fatti: la nostra mentalità, la nostra educazione e persino la nostra istruzione scolastica spesso risultano inadeguate. Questo preoccupante fenomeno è dovuto a diversi fattori; il primo, di cui abbiamo più volte parlato, è l’emergenza evolutiva: i rapidi cambiamenti della nostra epoca ci presentano continuamente situazioni nuove che inizialmente non sappiamo affrontare; questo vuol dire che ci ritroviamo continuamente in uno stato di ignoranza che giustamente sentiamo come un peso, come una lacuna da colmare con innovazioni sempre più frequenti. Tutto ciò comporta il notevole sforzo di produrre nuova conoscenza.
Un secondo fattore è la nostra tradizione culturale che risale ai servi della gleba; un servo, esattamente come uno schiavo, deve sapere quel tanto che basta per svolgere il suo lavoro, ma deve essere il più ignorante possibile su ogni altro aspetto; in questo modo rimarrà sempre in uno stato di dipendenza nei confronti della classe dominante, come un bambino lo è dei genitori. Al contrario, una maggiore conoscenza comporta una maggiore capacità di fare e di prendere autonomamente delle decisioni, formando dei servi più difficili da controllare. Ecco perché negli Stati Uniti era proibito agli schiavi di imparare a leggere e a scrivere, ecco perché nel medioevo i servi della gleba erano tutti analfabeti; la loro istruzione non era solo inutile, ma socialmente pericolosa, quindi disdicevole e da condannare. Ai servi veniva insegnato che dovevano essere governati dai nobili per volontà di Dio, allo stesso modo veniva loro insegnato che dovevano imparare il lavoro dei loro padri e disinteressarsi di tutto il resto, una sorta di educazione all’ignoranza. Ancora oggi si raccomanda ai ragazzi di andare a scuola per poter un giorno entrare nel mondo del lavoro, trascurando tutti gli altri aspetti della cultura importanti nella vita, incoraggiando così la formazione di specialisti ignoranti e quindi facilmente manipolabili. Come abbiamo già detto in precedenza, la scuola deve effettivamente preparare dei futuri lavoratori, ma anche dei futuri cittadini, responsabili ed intellettualmente autonomi, altrimenti non sapranno esercitare i loro diritti democratici e rimarranno di fatto dei sudditi, benché laureati e specializzati. Ancora oggi dunque non siamo educati a valutare di quale cultura abbiamo effettivamente bisogno, la cultura dell’ignoranza è ancora viva fra noi. Tale fenomeno, assolutamente da contrastare per perseguire un concreto progresso, è stato da noi definito “sindrome della gleba” sia per richiamare lo stato di sudditanza psicologica proprio del medio evo, sia per sottolinearne la natura patologica.
Un terzo fattore è ovviamente la disinformazione che, diffondendo informazioni errate, ci lascia nell’ignoranza con l’illusione però di sapere; la falsa conoscenza è forse la forma più pericolosa di ignoranza in quanto è difficilissimo difendersi da essa proprio perché nascosta da un sapere ingannevole.
Un quarto fattore è dato da un sistema scolastico scadente o antiquato, dovuto a una politica scolastica fondata sulla trascuratezza, permessa da una scarsa sensibilità dei cittadini e da un sistema politico inadempiente.
Abbiamo dunque individuato quattro cause di base:
• L’emergenza evolutiva
• La cultura dell’ignoranza
• La disinformazione
• Una cattiva gestione politica delle scuole
Per una corretta impostazione del problema non dobbiamo però fermarci qui, vi sono anche altri problemi legati a questa radice e altri legami anche con quelli già esaminati.

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2 Commenti per “4.c.4 – Cosa intendiamo per ignoranza?”

  1. Angelica dal Vessillo Dorato ha detto:

    L’ignoranza è una brutta cosa… ed è sempre meno misurabile come inversamente proporzionale ai titoli di studio.

  2. Gismondo il Malagrotta ha detto:

    “L’educazione all’ignoranza”… un concetto su cui riflettere seriamente.

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