Non avere una comunità organizzata alla quale fare riferimento comporta molte conseguenze negative: come abbiamo già detto, una massa di estranei disorganizzati ha bisogno di essere governata dall’alto, quindi tende naturalmente a uno stato di sudditanza verso un’autorità esterna, la quale è l’unico punto di riferimento che organizza e tiene unita la società e che per questo viene rispettata anche quando viene odiata; si vive con la consapevolezza di essere impotenti, di non poter fare nulla per cambiare le cose, di non poter partecipare alla gestione del proprio mondo e di riflesso anche alla gestione della propria vita.
Tale situazione dunque incoraggia sviluppi politici antidemocratici, con conseguenti limitazioni alla libertà personale, economica oltre che politica. La mancanza di un autorevole controllo da parte dei cittadini porta inevitabilmente ad un progressivo degrado dei servizi di pubblica utilità; il cittadino si ritroverà sempre più emarginato nella propria società, questo causerà anche notevoli problemi psicologici come la depressione e l’aggressività repressa che alla fine verrà sfogata in famiglia, oppure sul lavoro, oppure contro altri personaggi che si prestano a rappresentare il ruolo di oppressori o invasori: i tifosi della squadra avversaria, gli immigrati, i ricchi ed i diversi in genere, oppure coloro che compiono gravissime provocazioni, come il vicino di casa che tiene troppo alto il volume del televisore o l’automobilista davanti a noi che non si sbriga a decollare allo scattare del semaforo verde.
L’emarginazione e il malessere favoriscono comportamenti antisociali e divisioni interne ed ecco che schiere di criminali, non riconoscendosi nella comunità ufficiale e nelle sue regole, formano delle piccole comunità dedite ad attività illegali e, non considerando gli altri come membri della propria comunità, non hanno inibizioni a trattarli come prede.
PALCO D’ONORE
MARK GRANOVETTER
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E’ vero siamo degli emarginati in mezzo a milioni di concittadini con cui condividiamo le file nel traffico, le file alla posta, le file dal medico, le file al supermercato…
Ieri si mangiava pane e cipolla, ma era pane fatto in casa e cipolla dell’orto, niente conservanti, coloranti, estrogeni, pesticidi, ecc. Ieri vivevamo in piccole comunità bigotte e ignoranti, ma senza gossip d’oltreoceano e lauree che si comprano, vogliamo valutare se e in che misura abbiamo prodotto veri progressi?