La tendenza a formare il bipartitismo viene agevolata dal tradizionale dualismo fra destra e sinistra, cioè fra conservatori e progressisti. Anche in questo caso non fa male approfondire l’origine delle suddette terminologie: “destra” e “sinistra” indicano due fazioni opposte facendo riferimento alla posizione tenuta in Francia, oltre duecento anni fa, dai membri dell’assemblea generale rispetto al presidente della stessa; a destra si posizionarono coloro che tendevano a mantenere i poteri monarchici e religiosi, detti appunto “tradizionalisti” o “conservatori”, mentre a sinistra si stabilirono coloro che intendevano limitare o addirittura abolire tali poteri, detti pertanto “rivoluzionari” o “progressisti”. Tale terminologia è stata adottata prima in tutta Europa e poi in tutti gli stati occidentali e noi italiani, che formiamo notoriamente una popolazione di creativi, per stemperare la connotazione estremista nel tempo accumulata dalle due parole, ne abbiamo coniate due nuove: centrodestra e centrosinistra, in modo da indicare la parte della destra più aperta al cambiamento e la parte della sinistra meno incline a una totale rivoluzione, cioè due insiemi che tendono a convergere verso un ideale “centro” di equilibrio.
Negli ultimi duecento anni nei paesi occidentali molte cose sono cambiate, in particolare le monarchie assolute sono scomparse e lo hanno fatto in tempi probabilmente più brevi di quanto i più accesi rivoluzionari del 1789 osassero sperare, persino il Papa, che è l’unico ad aver mantenuto il titolo di monarca assoluto, ha visto in compenso scomparire tutto il suo regno ed oggi la sua monarchia è limitata alla Città del Vaticano, uno stato indipendente, ma di soli 0,44 Km² di estensione. La sinistra, intesa nella suddetta originale accezione, ha dunque vinto completamente e non dovrebbe avere più ragione di esistere, di conseguenza la destra, definitivamente sconfitta, avrebbe dovuto estinguersi da tempo. Nei fatti però, una vera democrazia non è mai stata realizzata, alla classe dominante dei nobili e dei religiosi si è sostituita una nuova classe dominante dei poteri economici, meno individuabile e quindi più subdola della precedente, la quale ha tutto l’interesse a mantenere acceso il fuoco della contrapposizione fra destra e sinistra, che democraticamente si alternano al governo, per nascondere il vero problema.
Riteniamo che sia di fondamentale importanza scrollarci di dosso le etichette di destra e di sinistra, senza inventarne di nuove come “centristi” o “moderati”, perché non esistono più i problemi di destra o di sinistra e nemmeno i problemi di centro; i nostri ragazzi hanno gravi difficoltà a rendersi economicamente indipendenti a prescindere se vestono in giacca e cravatta, oppure indossano jeans e maglioni; siamo tutti in fila nel traffico, sia ascoltando musica classica, sia ascoltando musica rap; le nostre donne vengono aggredite senza tener conto dei loro piercing o tatuaggi, né delle loro borse griffate o unghie curate. Cosa succede quando, tutti sulla stessa barca, alcuni remano avanti e altri indietro? Esattamente quello che succede a noi tutti i giorni, si sprecano enormi energie per girare in tondo in mezzo alla nebbia del nostro inquinamento psicologico.
APPROFONDIMENTI
DESTRA, SINISTRA
PALCO D’ONORE
MARCO REVELLI
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come sempre, è una questione di prospettive: gli onesti non stanno né a destra né a sinistra, stanno sempre sotto. ed è proprio questo il problema.
Benvenuto nel Villaggio di Ofelon Messer Marhalt, devo dire che sono d’accordo con te, ma… se a destra e a sinistra ci sono i poco di buono e gli onesti stanno sotto, significa che i posti sopra sono ancora disponibili, che vogliamo fare?
Come si e’ sempre fatto in momenti di crisi seria, cioe’ crisi che porta a grossi belati del gregge, il sistema cambia tutto – apparentemente – per non cambiare nulla.