Per contrastare gli effetti negativi della vita sedentaria, per tenersi in forma, si consiglia spesso una sana attività sportiva; le varie forme di ginnastica e di attività atletiche hanno un’influenza benefica sulla nostra salute come confermano le moderne scienze mediche. Lo sport viene dunque giustamente pubblicizzato nella nostra società come un valore poiché legato alla salute e quindi alla vita; il fatto che la pratica sportiva sia piuttosto diffusa nella popolazione, soprattutto fra i giovani, sembra dimostrare che in tale ambito si sia sviluppato un adattamento culturale adeguato ai problemi della vita moderna, ma forse l’apparenza ancora una volta ci inganna, in quanto anche in questo caso non mancano le contraddizioni: come spiegare l’uso di sostanze dopanti, nocive per la salute, da parte degli atleti anche non professionisti come capita nel ciclismo? E come giustificare lo sport professionale?
Se esaminiamo il calcio, cioè uno degli sport più diffusi a livello professionale, risulta evidente che il suo fine non è tutelare la salute: a fine carriera un calciatore molto bravo sarà probabilmente ricco, ma avrà sicuramente notevoli problemi fisici a seguito di numerosi infortuni quali fratture, lacerazioni dei tendini e lussazioni ai quali potrebbero aggiungersene altri se avesse fatto uso di sostanze dopanti per aumentare le sue prestazioni. Fare il calciatore professionista pertanto è un buon lavoro, molto redditizio, ma certo non fa bene alla salute; per il calciatore non professionista il rischio di infortuni si riduce, ma rimane comunque alto, inoltre l’attività non rende un centesimo.
Cerchiamo di esaminare con calma la situazione: lo sport fa bene alla salute quando viene usato per questo scopo, ma può essere usato anche per altri fini e in questo caso la salute passa in secondo piano. Vi sono numerosi altri fini per lo sport, molti dei quali comunque positivi come lo svago, il divertimento, l’aggregazione sociale, l’educazione, la bellezza fisica e nel caso del calcio e di altri sport seguiti da un folto pubblico anche il notevole guadagno; non c’è nulla di cui vergognarsi a praticare lo sport per questi motivi, inoltre perseguire tali scopi non è in contrasto con la salute in generale, ma in certi casi può diventarlo: praticare l’agonismo è in genere un’esperienza educativa che forma i giovani, consentendogli di mettersi alla prova, di misurarsi con gli altri e allo stesso tempo li aiuta a mantenersi in forma, ma se praticato oltre un certo grado può diventare pericoloso, specialmente a livello professionale e la salute, essendo in tal caso un fine secondario, viene dimenticata.
Lo sport è diffuso fra i giovani non perché fa bene alla salute, essi sono gli ultimi ad averne bisogno, ma per il gusto dell’agonismo, per fini estetici o di aggregazione sociale e talvolta per far contenti i genitori che si preoccupano veramente della loro salute; spesso lo sport viene quindi esaltato nel nome della salute per nascondere a sé stessi altri fini ritenuti meno nobili. Lo sport nel nostro mondo non sempre fa parte della cultura della salute e a volte addirittura porta a comportamenti negativi e autolesionisti, ma a causa dell’ormai noto inquinamento psicologico spesso non ce ne rendiamo conto. Essere consapevoli del vero obiettivo che si intende perseguire è invece indispensabile per tenere i comportamenti adatti allo scopo e per valutare con maggiore cognizione i rischi e gli effetti che tali comportamenti producono. Quando lo sport sarà largamente praticato da chi non è più giovane, per tenersi in forma, invece di essere solo seguito attraverso la televisione come forma di spettacolo, allora potremo dire che la cultura dello sport-salute si sarà veramente diffusa, ma si tratta di un traguardo ancora da raggiungere.
PALCO D’ONORE
PIERRE DE COUBERTIN
CONCETTI IN PILLOLE
n. 18 – IL VALORE DELLO SPORT
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Fate leggere questo post a quegli sportivori che fanno jogging sui marciapiedi lungo stradoni intasati di traffico e che respirano a pieni polmoni gli scarichi delle auto in fila. Chi vive in una grande città ne vede tutti i giorni di questi… campioni 😉
L’immagine scelta per questo post basta da sola a rispondere alla domanda del titolo.