3.b.4 – La legalità è un valore?

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17 Giugno 2009 — Riccardo Sabellotti - Giacinto Sabellotti

legalitàLa legalità è un valore?

Per legalità si intende il rispetto delle leggi e le leggi sono l’espressione di un’autorità, ma sono anche delle norme con la funzione di regolare la vita civile, una forma istituzionale delle regole di convivenza. Quando le leggi assolvono a questa funzione, esse rappresentano un sostegno più che un limite alla libertà: permettono la convivenza e con essa garantiscono una libertà di azione altrimenti impossibile; impongono il rispetto reciproco a cominciare dal rispetto della libertà di ciascuno.
Purtroppo però non sempre le leggi hanno la suddetta funzione; la storia ci documenta come molte di esse siano nate per sostenere un regime autoritario e tutelare gli interessi di una classe dominante, ecco come mai alla legge spesso vengono associati i concetti di angheria, sopraffazione ed ingiustizia. Non vi sono dubbi che le leggi possono avere un ruolo negativo, ma allo stesso tempo non si può negare che assolvono anche delle funzioni positive; è possibile allora distinguere le leggi buone da quelle cattive? Spesso sì, e sembrerebbe anche piuttosto facile, in quanto basta vedere se sono coerenti con i nostri valori: la vita, la famiglia, la comunità, il benessere e, ovviamente, la libertà e il rispetto reciproco. In realtà, tale capacità di giudizio presuppone che si abbiano ben chiari i concetti dei suddetti valori e che si abbia un grado di cultura e una possibilità di informazione da poter ben interpretare i veri fini che la legge persegue, a volte camuffati dalla propaganda proprio dietro l’ostentata tutela dei suddetti valori; si tratta quindi di un compito a volte decisamente difficile, sebbene indispensabile per difendere la propria libertà.
Tutti sanno che la bontà delle leggi dipende da chi le fa, quindi in generale il valore della legalità dipende dal tipo di regime politico, dalla forma di governo vigente; i valori che le leggi esprimono sono infatti quelli della classe politica al potere. È bene allora sapere in quali mani si trova effettivamente il potere politico, capire su quali valori realmente si basa il governo da cui dipendiamo e analizzare le alternative possibili.
La legalità è pertanto un valore attuale, ma solo nella misura in cui effettivamente sostiene la comunità e tutela le nostre libertà, nella misura in cui impedisce disordini, prepotenze e ingiustizie, le quali, è bene notarlo, alla lunga portano a regimi autoritari incoraggiando l’avvento di leggi dure e severe per ristabilire l’ordine.
In altre parole rispettare le autorità della nostra società è giusto e doveroso, purché tali autorità se lo meritino e ciò dipende proprio da come esse rispettano i nostri valori, a cominciare dalla nostra libertà.

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5 Commenti per “3.b.4 – La legalità è un valore?”

  1. Nazarina da Fiastrone ha detto:

    E come si fa a stabilire in che mani sta il potere politico? Dai gossip giornalistici? Dai talk show preconfezionati? Dalla stampa estera che non è in grado di svolgere il proprio compito nei rispettivi Paesi? Dai post pluricondivisi su Facebook ancorché di fonte ignota? L’è tutto da rifare!

  2. Morgana l'Eretica ha detto:

    Nazarina, dovrebbe essere molto semplice…..lo dovremmo dedurre dalla qualità di vita che conduciamo ed oltretutto non guardando solo il nostro piccolo mondo ma allargando lo sguardo fin dove arriviamo…

    • Morias Enkomion ha detto:

      Poprio cosi’… e’ molto piu’ facile di quanto crediamo giudicare. Ma prima di giudicare chi comanda e legifera dovremmo giudicare noi stessi e i nostri comportamenti, possibilmente con lo stesso metro rigido che usiamo per chi sta in alto. Se siamo i primi a sprecare, a consumare, a tradire – in tutti i sensi -, come possiamo aspettarci che altri siano migliori? Se davvero vogliamo un cambiamento dobbiamo cominciare da noi stessi. Ma si sa, e’ piu’ facile lamentarsi che agire, e questo la casta lo sa bene.

      • Lucrezia dal Drago Alato ha detto:

        Se fossimo tutti delle educande, non sarebbe comunque sufficiente a garantirci dei governanti migliori, che per me non significa moralmente irreprensibili, ma semplicemente efficaci nel loro agire a favore della popolazione. Dobbiamo migliorarci si, ma in modo da cambiare sistema nel comune interesse non per ottenere l’aureola.

        • Morias Enkomion ha detto:

          Sicura? Io penso che delle persone ‘normali’ nel vero della senso della parola, cioe’ che non vanno a puttane, non pedofili, non drogati, non ubriaconi, avrebbero maggiori capacita’ di governo e non sarebbero soggetti a ricatti… che poi siano omo o etero cambia poco, ma servono persone che hanno come principale interesse il bene comune, non fare ‘provini’ alle minorenni. Chi si fa condurre dai vizi non puo’ condurre un Paese… non parlo da ‘santo’ ma da moderato ‘peccatore’ che controlla i propri eccessi proprio per non farsi controllare da loro. Delle due l’una.

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