La conoscenza ovviamente non deve solo essere ricordata, ma anche tramandata; un valore inseparabile da essa è pertanto quello dell’educazione intesa come insegnamento, come formazione nel senso più ampio del termine. In precedenza abbiamo detto che gli interessi culturali non sono stabiliti razionalmente, essi si sviluppano secondo tendenze naturali che, in quanto tali, non sono eliminabili, ma allo stesso tempo sono sempre integrabili da un’opportuna e razionale educazione.
I programmi scolastici e le tecniche di insegnamento però non considerano molto le tendenze naturali e preferiscono basarsi su delle tradizioni, talvolta antiquate, che pertanto possono e devono essere eliminate.
L’evoluzione culturale non si ferma mai e in un mondo che cambia velocemente il problema di un aggiornamento costante diviene sempre più rilevante. Un tempo i genitori crescevano e vivevano in un mondo assai simile a quello dei figli e l’insegnamento ricevuto dai nonni poteva essere trasmesso ai nipoti in modo integrale senza grandi modifiche. Come sappiamo oggi la situazione è molto cambiata, i figli crescono in un mondo sensibilmente diverso da quello dove sono cresciuti i genitori e profondamente diverso da quello dei loro nonni tanto che oggi sono i nonni che chiedono consiglio ai nipoti e non viceversa. L’evoluzione è divenuta così rapida che lo stesso individuo vive la propria infanzia in un’epoca diversa da quella in cui invecchierà e già nell’età adulta avrà notato notevoli cambiamenti.
Per nostra fortuna l’uomo da sempre sopravvive grazie ad un ingegno creativo ottenuto dall’estensione all’età adulta della vivace intelligenza dei bambini, dal punto di vista intellettuale rimaniamo infatti sempre notevolmente giovani rispetto al corpo; questo ci consente di continuare ad apprendere sempre con una certa facilità, una facoltà che è sempre stata utile, ma che oggi siamo costretti a sfruttare in modo molto più intenso. Diventano sempre più numerose le attività lavorative che prevedono regolari corsi di aggiornamento e si sta affermando l’idea che nella vita adulta sia necessaria una formazione permanente che affianchi le normali attività.
La sfida del presente e dell’immediato futuro sembra dunque essere quella di un’educazione degli adulti in un continuo aggiornamento, impresa che presenta notevoli difficoltà: un tempo gli adulti insegnavano ai bambini i quali, raggiunta la maturità, apprendevano principalmente per esperienza diretta; la prima gioventù era il periodo dedicato all’apprendimento e la maturità quello riservato al lavoro applicando quanto appreso; oggi il periodo di apprendistato prosegue fino alla vecchiaia ed è lecito chiedersi chi debba insegnare agli adulti. Certo i bambini non sono in grado di farlo e lo stesso vale per gli anziani, poiché nessuno li ha preparati per questo; dunque gli adulti devono arrangiarsi da soli, producendo nuova conoscenza. Una tale attività di autoformazione è in effetti naturale per gli esseri umani, ma in misura limitata e tendenzialmente individuale; le conoscenze complesse richiedono molto tempo per formarsi e diffondersi, a volte è necessaria più di una generazione, procedendo passo dopo passo grazie al contributo di diversi individui.
Nel tempo presente il numero di persone impegnato nell’innovazione tecnologica è molto superiore rispetto al passato e per sfruttare la collaborazione di tanti individui si sono sviluppati anche nuovi modelli di organizzazione; tutto questo ha portato ad una notevole accelerazione dell’evoluzione tecnologica e tale successo ha portato all’estensione degli stessi principi alla gestione aziendale, con particolare riferimento alla formazione dei dipendenti.
Una componente fondamentale della formazione degli adulti è un’organizzazione che consenta di riunire le nuove idee che sorgono in un grande numero di individui, selezionarle e ridistribuirle a tutti. Si tratta di un nuovo modo di applicare l’antica strategia del gruppo al fine di produrre una nuova conoscenza che ci permetta di affrontare i nuovi problemi presentati dalla nostra evoluzione.
UNA NUOVA SCIENZA
L’ANDRAGOGIA
CONCETTI IN PILLOLE
n. 32 – FORMAZIONE PERMANENTE
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Date un’occhiata all’approfondimento che parla di questa nuova scienza definita andragogia, è veramente interessante.
Si comincia a morire quando si smette di volere imparare.