Abbiamo detto che il mercato non è più libero se l’informazione non è adeguata o quando i venditori o i compratori sono pochi, tanto da poter accordarsi fra loro prima della contrattazione. Tuttavia c’è un altro ostacolo alla libera concorrenza che vale la pena citare: l’intervento delle autorità politiche, a cominciare dallo Stato. Per secoli infatti il commercio internazionale si è basato sulle licenze ovvero i permessi che il Re concedeva ad una impresa commerciale di lavorare con una determinata merce o in una determinata zona. Questo ovviamente impediva che numerosi concorrenti si presentassero sul mercato. In altri casi invece l’intervento era quello di “fissare” i prezzi ovvero stabilire d’autorità quanto si doveva pagare per una data merce. Altro intervento possibile è quello di comprare grandi quantità di merci in modo da influire sul prezzo. Se infatti lo Stato acquista grano come riserva in grandi quantità ad un dato prezzo, ciò equivale ad un acquisto a quel prezzo da parte di tantissimi clienti ordinari. Questo fatto da solo già sposterebbe il prezzo di mercato verso quello praticato dallo Stato ma c’é di più, i clienti ordinari ora avranno una quantità minore di grano da spartire, il quale sarà più difficile da trovare e questo farà salire ulteriormente il prezzo. I metodi di intervento sono numerosi ma tutti comportano per definizione che il prezzo non è più stabilito dal mercato ma da qualcun altro. Ora si deve considerare che il libero mercato si presenta nella realtà solo in casi particolari, nella cospicua maggioranza dei casi il prezzo medio che si può riscontrare non è quello stabilito dal mercato ma solo un valore medio imposto o favorito da qualcuno che è in grado di farlo.
Ma chi è in grado di farlo? Abbiamo appena detto le autorità politiche ma non solo. Nel caso invece in cui vi sia un unico venditore per una merce, si parla di monopolio, ed il venditore è detto monopolista. Ovviamente in tale situazione non si può parlare di concorrenza e il prezzo medio è anche l’unico cioè quello presentato dal monopolista, che quindi da solo è una figura determinante. Ricordiamo invece che nel libero mercato l’azione di un singolo è poco rilevante.
Se invece i venditori sono pochi si parla di oligopolio, in tal caso se si accordassero fra loro avremmo un cartello e la situazione sarebbe praticamente identica al caso precedente, unica differenza è che al posto del monopolista avremo gli oligopolisti. Da notare che anche in assenza di un accordo ognuno di loro, modificando il suo prezzo, sarebbe in grado di incidere sul prezzo medio. Anche il singolo oligopolista quindi è una figura di rilievo.
In modo analogo se vi fosse un singolo compratore, per esempio lo Stato, si avrebbe una situazione di monopsonio, dominata dal monopsonista. Se invece fossero pochi avremo un oligopsonio e possiamo fare considerazioni perfettamente simmetriche rispetto alle precedenti.