L’importanza di un bene è detta valore, essa varia in base alla sua utilità e, più in generale, in base alla soddisfazione che uno si aspetta di riceverne. Le necessità variano da individuo ad individuo, di anno in anno, da regione a regione. Un bene è tale sempre rispetto ai bisogni di qualcuno ed il suo valore quindi è soggettivo, ovvero in genere varia da soggetto a soggetto. In base a tale principio non può esistere un bene con un suo valore intrinseco od oggettivo tuttavia vi sono casi in cui sembra che ciò avvenga: è facile che dei malati di gravità assai simile attribuiscano lo stesso valore alla medicina di cui hanno bisogno e tale valore appare per loro oggettivo. Tuttavia per un gruppo di persone sane tale medicina avrà un valore certamente molto inferiore. Si tratta però chiaramente di una apparenza poiché abbiamo appositamente scelto gruppi ristretti di soggetti omogenei e, quando diciamo tutti, intendiamo tutti gli appartenenti al gruppo e non tutti i soggetti possibili. Inoltre tale esempio ci mostra che il valore può cambiare anche per lo stesso soggetto: per una persona sana la medicina non avrà grande valore ma, qualora si dovesse ammalare, diventerà subito preziosa. Il valore di un bene quindi è qualcosa di molto variabile.
Ne deriva che è un grave errore quello di attribuire valore ad un bene a seconda del suo prezzo, cioè in base a quanto stabilito da qualcun altro eppure siamo tutti portati a farlo. Comparare i prezzi di beni analoghi è un modo per attenuare il problema, ma il corretto comportamento è quello di partire da una valutazione dei propri bisogni.