Discorsi potenti – Flavia Trupia

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Ci sono discorsi che lasciano il segno.  Questo libro analizza le tecniche linguistiche che vengono usate per rendere “potente” un discorso rispetto agli obiettivi che con esso si intendono raggiungere. Vengono selezionati discorsi di diversi oratori pronunciati per differenti motivi e con apposite tecniche per conquistare la platea; si effettua dunque una breve presentazione dell’oratore scelto e del contesto in cui il discorso è stato pronunciato, si analizza il discorso e le soluzioni linguistiche scelte con particolare riferimento ai passaggi chiave: ecco allora la tecnica dell’enumerazione usata dal presidente Truman nel discorso che presentò il patto atlantico e diede inizio alla guerra fredda; la tecnica dell’argomentazione scelta da Tony Blair per il discorso con cui presentò al suo partito la via del “new labour” cioè un sistema che garantisca giustizia sociale e opportunità per tutti, senza l’assistenzialismo statale; la tecnica del paradosso applicata al discorso di Bill Clinton pronunciato alla nazione per parlare del sexgate che lo vedeva coinvolto; la tecnica della climax usata da Michelle Bachelet nel suo discorso trionfale dopo l’elezione a Presidente del Cile, prima donna a ricoprire questo ruolo in America Latina in seguito ad elezioni democratiche (o almeno ritenute tali dalle masse); la tecnica della metafora scelta dal generale Dalla Chiesa nel discorso di commemorazione dell’anniversario dell’Arma dei Carabinieri; la tecnica dell’anafora applicata in quello che gli addetti ai lavori definiscono il discorso per antonomasia: “I have a dream” di Martin Luther King. Sono inoltre spiegate e analizzate con degli esempi altre tecniche: il peana, l’eufemismo, la presupposizione, la laconicità, l’analogia, il simbolo e l’immagine; viene descritta la figura professionale del ghost writer, cioè colui che scrive discorsi su commissione, figura poco conosciuta ma molto utilizzata anche per scrivere libri, prefazioni, articoli, lettere ufficiali, testi per blog e siti internet, scalette per interventi e interviste televisive o radiofoniche. L’abilità di un ghost writer non è tanto la conoscenza specifica della materia in cui scrive quanto la conoscenza e il rapporto con il committente, in modo da assecondarne ed esaltarne le qualità e la personalità.  Un libro interessante per conoscere le suddette tecniche, per rendersi conto del lavoro che si nasconde dietro gli interventi pubblici dei politici, per capire che l’attuale sistema di comunicazione politico è basato sulle tecniche di retorica e di persuasione, il cui fine è convincere l’ascoltatore con le parole più che con i fatti.

La biblioteca del villaggio

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