Il racconto di una rivoluzione fallita, più precisamente dell’insurrezione degli animali di una fattoria i quali, stanchi dei continui soprusi degli esseri umani, decidono di ribellarsi. Dopo aver cacciato gli umani, gli animali tentano di creare un nuovo ordine basato sull’uguaglianza e la fraternità ma, ben presto, emerge tra loro una nuova classe dominante, i maiali, che con l’astuzia, la cupidigia e l’egoismo si impongono in modo prepotente e tirannico sugli altri animali più docili e semplici d’animo. Gli elevati ideali di uguaglianza e fraternità proclamati al tempo della rivoluzione vittoriosa vengono così progressivamente traditi e, sotto l’oppressione di Napoleon, il grosso maiale che riesce ad accentrare in sé tutte le leve del potere e ad appropriarsi degli utili della fattoria, tutti gli altri animali finiscono per conoscere gli stessi maltrattamenti e le stesse privazioni di prima, peraltro raggirati da una continua e massiccia opera di disinformazione da parte della nuova classe dominante.
Una fiaba classica narrata in modo comico per riflettere su come le grandi rivoluzioni di massa, combattute e vinte con grandi sacrifici dal popolo, non facciano altro che rimuovere una classe dominante per consegnare il potere ad un’altra casta e per osservare che la nuova classe dominante non avrà scrupoli ad opprimere e vessare in tutti i modi possibili quello stesso popolo da cui ha tratto il proprio potere.
Una grande opera che invita a rileggere la storia degli ultimi tre secoli con occhiali diversi da quelli forniti dal sistema, a rendersi conto che il popolo americano e quello francese si sono ribellati all’oppressione di una casta nobiliare per conferire il potere alla ricca borghesia per poi essere sfruttati da essa, che il popolo russo e quello cinese si sono ribellati al giogo delle rispettive classi dominanti per consegnare il potere ai funzionari del partito unico dai quali furono ben presto oppressi, che il popolo cubano si è ribellato ai soprusi di una dittatura militare per incoronare un altro dittatore di cui subire la tirannia.
Scritto nel 1943 in Gran Bretagna questo libro subì una forte censura, infatti non venne pubblicato per non urtare la sensibilità dell’URSS in quel momento alleata con gli inglesi contro la Germania nazista. Nel travaglio della sua pubblicazione la conferma dei suoi contenuti.
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